Non sempre, nell'ambito scolastico, avere una buona intuizione viene valorizzato; spesso viene data importanza ad altro, per esempio ad una buona memoria o alla velocità di esecuzione di un compito.
In Psicologia Cognitiva studiamo, però, che la capacità di avere buone idee (il cosiddetto intuito o "insight") è una qualità a sé stante, tanto importante quanto gli altri processi mentali (come linguaggio, attenzione e memoria).
Una buona intuizione non è solo, se accolta, un grande contributo alla produzione della conoscenza che si fa in aula. Il "colpo di genio" è anche indicatore di un certo tipo di approccio: come ci si arriva? Da cosa è stato stimolato? Quali conoscenze erano necessarie per accedervi?
Sarebbe bello se la scuola riuscisse a stimolare di più questi processi "antistanti" al ragionamento. Se riuscissimo a sospendere un attimo la nostra corsa verso la fine del programma annuale, per cercare di insegnare ad i nostri alunni "come avere buone idee", forse nel secondo quadrimestre saremo un po' indietro con il "cosa", ma molto avanti con il "come" e il "perché".
Come promuovere l'intuizione?
- Insegnando a fare collegamenti
- Fornendo agli studenti i "processi" piuttosto che le "nozioni"
- Lasciando tempo durante le proprie lezioni per confrontare diverse questioni "aperte"
- Strutturando un lavoro in collaborazione guidato e che permetta agli alunni di misurarsi con stili di pensiero diversi dal proprio
- Utilizzando i nuovi strumenti dell'educazione 2.0 in modo critico e non superficiale
E rinnovando sempre il proprio metodo d'insegnamento, senza limiti di apertura e fantasia.
La scuola dovrebbe promuovere al meglio la capacità di estrapolare informazioni, ragionarci sopra, e produrre idee. E questo può avvenire solo se, in modo complementare a quest'ottica, le buone idee inizieranno a venire premiate e riconosciute come un merito pari, se non superiore, ad altro.
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