Psicologia e Apprendimento

Il blog di Centro Leonardo

7 suggerimenti psicologicamente dimostrati per favorire lo studio

Esistono delle strategie per apprendere e ricordarsi meglio ciò che si è appena studiato? Lyvonne Avery propone 7 suggerimenti in un articolo pubblicato nel blog di Psyc2Go, creato con lo scopo di aumentare la consapevolezza delle persone riguardo certi aspetti psicologici e aiutarle a sviluppare risorse incredibili da utilizzare in diversi ambiti della vita.
Ognuno di noi, durante il proprio percorso di studi, potrebbe aver riscontrato difficoltà nel conservare le informazioni appena lette oppure aver avuto difficoltà a recuperare informazioni studiate il giorno prima e aver cercato quindi di utilizzare delle strategie per migliorarne il ricordo. In effetti, esistono alcune strategie scientificamente provate che possono aiutare a migliorare lo studio e renderlo meno faticoso. Ovviamente non tutte le strategie vanno bene per tutti, ognuno dovrebbe poter trovare quella più adatta per sé. 


1. Utilizzare dei rinforzi positivi
Secondo lo psicologo B. F. Skinner, il corretto apprendimento è più probabile nel momento in cui si ottiene un rinforzo positivo al termine della sessione di studio. Sapere che dopo aver studiato così tanto si ha la possibilità di fare qualcosa che piace, dovrebbe essere un incentivo a impegnarsi e fare bene. Questa strategia potrebbe essere utilizzata dagli insegnanti a scuola per far sì che i propri studenti si impegnino a studiare, così come dai genitori a casa per aiutare i propri figli a studiare più serenamente. 


2. Organizzare lo spazio di studio
Con spazio di studio non si intende lo spazio fisico, ma proprio la divisione del tempo durante una giornata di studio, soprattutto nei casi in cui si debba studiare più di una materia. Sembra infatti che ci sia una quantità di tempo ottimale tra una sessione di studio e l'altra: non è ancora del tutto chiaro il motivo, ma è stato provato che aumentare il tempo tra una sessione di studio e l'altra favorisca l'apprendimento. Un'idea è che dopo un po' di tempo dimentichiamo parti di ciò che abbiamo studiato per poi ri-apprenderle in seguito, quindi aumentare il tempo tra una sessione e l'altra permette al nostro cervello di "procedere a balzi", consentendo la formazione di un concetto concreto.


3. Dividere gli argomenti
In gergo psicologico questa strategia viene chiamata chunking e riguarda cioè la scomposizione in più parti di concetti complessi. Normalmente per ricordare meglio un numero di telefono che non si ha la possibilità di scrivere, si tende a scomporlo in unità numeriche più piccole. Ecco, è possibile agire così anche con gli argomenti da studiare. Alcuni ricercatori hanno notato che il cervello umano è in grado di memorizzare da cinque a nove unità di informazioni, anche se alcuni sostengono che siamo in grado in realtà di ricordarne solo quattro. In ogni caso, scomporre un argomento complesso in più unità maggiormente gestibili ne favorisce l'apprendimento. È un po' come se stessimo "hackerando" il nostro cervello, a dirla con le parole del neuroscienziato Daniel Born.


4. Mettersi alla prova
Rileggere semplicemente il materiale dopo averlo studiato può dare agli studenti un falso senso di familiarità: conoscono gli argomenti, ma li ricordano bene davvero? Secondo uno studio condotto dallo psicologo Keith Leyle non è sufficiente. Egli ha provato a spiegare le stesse identiche cose in due corsi di laurea diversi: l'unica differenza è che un gruppo è stato sottoposto regolarmente a dei quiz per verificare di aver realmente appreso gli argomenti, mentre l'altro no. Lyle ha scoperto che gli studenti che sono stati testati dopo ogni lezione hanno imparato significativamente meglio rispetto a quelli che non hanno eseguito nessun tipo di test. Questo suggerisce che testarsi dopo ogni sessione di studio può aiutare a memorizzare realmente i concetti e quindi a ricordarli meglio.

5. Utilizzare dispositivi mnemonici
I dispositivi mnemonici vengono utilizzati fin dai tempi antichi ed è sempre stata riconosciuta la loro efficacia. Sono metodi semplici, a portata di tutti: un esempio può essere quello degli acronimi, ovvero parole composte dalle prime lettere di altre parole, come NASA, UNESCO ecc… utili per ricordare concetti complessi. Oppure possono essere utilizzate le rime per ricordare meglio determinati argomenti (per esempio per far ricordare ai bambini i giorni della settimana viene utilizzata la filastrocca sulla settimana di un pulcino). Con queste strategie è come se venisse ingannato il nostro cervello a ricordare tramite un recupero implicito di informazioni.


6. Cambiare l'ordine delle cose
Può sembrare che studiare a lungo uno stesso argomento e sempre nello stesso ordine ne faciliti l'apprendimento, ma in realtà si è scoperto non essere proprio così: alcuni studi hanno provato che mescolare le cose aiuti il cervello a conservare più informazioni rispetto a studiare tante ore lo stesso materiale. Il concetto è molto simile a quello di "spazio di studio" di cui sopra e cioè che durante le sessioni di studio spesso scordiamo alcune informazioni per poi ri-apprenderle in seguito, aiutando quindi il nostro cervello a cementare i concetti all'interno della memoria. 


7.Scrivere
Prima di un test potrebbe essere utile per esempio scrivere su alcuni argomenti studiati in modo da focalizzare l'attenzione e la memoria, aiutando il cervello a entrare in modalità di recupero. Conoscere bene l'argomento può inoltre dare un'idea su cosa potrà vertere il test che si deve affrontare, se non è già stato detto prima dall'insegnante.

 

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