Psicologia e Apprendimento

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Psicologia e Apprendimento

Ansia da esame

Il nostro funzionamento mentale è estremamente complesso, in quanto dato dalla interazione fra processi emotivo-motivazionali e cognitivi. Esempio di tale interazione è l'ansia, che può essere definita come uno stato d'animo dal carattere universale, in quanto riscontrato in diverse culture. L'ansia è una condizione che attinge dalla paura, un'emozione di base che comporta una sensazione sgradevole di evitamento di stimoli percepiti come minacciosi. Ansia e paura hanno in comune una serie di reazioni fisiologiche (ad esempio aumento del battito cardiaco e della sudorazione) e cognitive (ad esempio, pensieri e preoccupazioni), innescando similari strategie di reazione comportamentale, tuttavia, queste si differenziano per causa e durata: mentre lo stimolo che innesca la paura è tendenzialmente identificabile, la causa dell'ansia non sempre ci può essere chiara, inoltre, mentre l'emozione ha una durata minore e cessa con la scomparsa dello stimolo minaccioso, lo stato d'animo ha una durata indefinita e maggiore.
L'ansia da prestazione, che ciascuno di noi può provare in un esame scolastico, sportivo o lavorativo, è legata ad una situazione in cui la persona è, o si sente, sotto prova. In questo caso la nostra attenzione è divisa fra lo svolgimento della prestazione e gli aspetti di sé: la situazione viene percepita come una sfida che minaccia l'autostima del soggetto, il tutto aggravato, talvolta, da un pubblico ritenuto giudicante. Ma perché accade questo? In generale, le persone sono motivate verso quelle attività in cui possono dimostrare le proprie abilità e quindi il proprio valore, producendo approvazione e rispetto da parte degli altri. La persona è dominata da un pensiero di questo tipo: "se riesco in questo compito, allora valgo". Si tratta di un obiettivo legato alla prestazione in sé, in quanto il valore viene attribuito non tanto alla persona, quanto al risultato che si ottiene. La scelta di compiti si orienta quindi verso quelli adeguati alle proprie capacità, per non incorrere in fallimenti che andrebbero ad intaccare il valore di sé; vengono quindi esclusi compiti troppo facili o troppo difficili. Quando però ci troviamo di fronte ad una situazione particolarmente sfidante, la nostra sicurezza viene messa alla prova e si generano una serie di aspettative e pensieri catastrofici da cui poi deriva la sensazione di ansia, la quale risulta talvolta ingestibile e può provocare anche un evitamento del compito stesso.
Un passaggio fondamentale è quello di capire la genesi dell'ansia, imparando gradualmente a sganciare il proprio valore dall'esito del compito ("io valgo, indipendentemente dal successo nel compito"). Ciò genera una maggiore spinta motivazionale e la valutazione avviene in base all'impegno e alle proprie aspirazioni e talenti (obiettivo alla padronanza).

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