Di Ugo su Sabato, 29 Agosto 2020
Categoria: Altro

Autismo e arrampicata?

Svolgere un'attività ludico-sportiva favorisce l'acquisizione di competenze funzionali utili alla vita quotidiana. È noto che i bambini affetti da disturbo dello spettro autistico possiedono deficit a livello d'interazione sociale con interessi ristretti e stereotipati, alcuni di questi hanno difficoltà di coordinazione, d'integrazione sensoriale e di organizzazione spazio-temporale. Tra le attività sportive consigliate per incrementare queste competenze vi è l'arrampicata. Questo sport è costituito da movimenti ripetitivi e fornisce un immediato feedback sensoriale, elementi che aiutano il bambino a migliorare la coordinazione generale e in particolare quella oculo-manuale. Inoltre, sempre dal punto di vista psicomotorio, incrementa abilità utili all'apprendimento di base quali attenzione, pianificazione e memoria. L'arrampicata è poi anche utile a livello di autoregolazione emotiva: per una buona riuscita è fondamentale che il bambino impari a gestire l'ansia e lo stress causati spesso dalla difficoltà del non trovare nell'immediato "l'appiglio corretto per affrontare la parete". A livello psicopedagogico, scalare con il compagno di cordata implica di dover tenere sempre conto dell'altro, delle sue azioni e di collaborare insieme per uno scopo comune. Quindi se da un lato mette alla prova il bambino da un punto di vista relazionale, d'altro canto trattandosi di un ambiente più strutturato, meno caotico, in cui non vi è un perdente o un vincente, ma una sfida con se stessi, si mostra più idoneo rispetto ad altre attività sportive di squadra o individuali. Alcuni centri di arrampicata italiani, organizzano attività in piccoli gruppi specifici per gli ASD Indoor. Il consiglio è quello di provare la disciplina prima nelle palestre, ma di non tralasciare tutti i benefici psicofisici che accompagnano l'attività svolta all'aperto su roccia.

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