La sindrome da disimpegno cognitivo, inizialmente denominata Sluggish Cognitive Tempo, è una condizione clinica (non un disturbo del neurosviluppo), che per lungo tempo è stato considerato un sottotipo dell'ADHD, disturbo da deficit di iperattività e attenzione. Scoperta per la prima volta negli anni '80 da un gruppo di ricercatori che studiavano i sottotipi dell'ADHD è stata, negli ultimi anni, oggetto di numero ricerche che ne hanno riconosciuto la sua distinzione dalle altre condizioni cliniche.
Quali sono le caratteristiche di questa sindrome? La presenza sia da sintomi cognitivi che coinvolgono il disimpegno o non allineamento tra attenzione e coscienza o elaborazione mentale faticosa sia da sintomi motori che coinvolgono ipoattività. Infatti, questa si associa ad apatia, scarsa motivazione, frequenti sogni ad occhi aperti, facile confusione, sensazione di essere in una nebbia, perdita nei propri pensieri, perdita del filo del pensiero, lentezza, sonnolenza, pensiero lento, sguardo assente, stanchezza o letargia e ipoattività o movimento lento.
Questi sintomi hanno delle conseguenze sulla vita delle persone? Sembra proprio di sì. Infatti, è emerso che vi è un'associazione tra questa sintomatologia e una maggior predisposizione a sperimentare problemi internalizzanti, legati appunto all'internalizzazione del disagio psichico e alla non espressione esterna, come, ad esempio l'ansia e alla depressione. I comportamenti legati a questa condizione clinica sembrano anche essere associati a maggiori difficoltà nelle relazioni sociali e nella regolazione emotiva. Nei bambini le prime potrebbero essere legate ad un maggiore isolamento sociale a causa della loro timidezza, mentre le difficoltà nella regolazione emotiva sembrano essere una conseguenza delle difficoltà relazionali di questi bambini. Infine, i sintomi legati alla sindrome da disimpegno cognitivo sembrano essere associati ad un minor rendimento accademico generale dovuto ad una minor concentrazione e organizzazione dello studio.
Come compensare quest'ultime difficoltà nel mondo scolastico? Ad esempio, fornendo del tempo aggiuntivo per lo svolgimento delle consegne.
Fonti:
Becker, S. P., & Barkley, R. A. (2018). Sluggish cognitive tempo. Oxford textbook of attention deficit hyperactivity disorder, 147-153.
Becker, S. P., Willcutt, E. G., Leopold, D. R., Fredrick, J. W., Smith, Z. R., Jacobson, L. A., ... & Barkley, R. A. (2023). Report of a work group on sluggish cognitive tempo: Key research directions and a consensus change in terminology to cognitive disengagement syndrome. Journal of the American Academy of Child & Adolescent Psychiatry, 62(6), 629-645.
Fredrick, J. W., & Becker, S. P. (2023). Sluggish Cognitive Tempo (Cognitive Disengagement Syndrome) and academic functioning: A systematic review and agenda for future research. Clinical Child and Family Psychology Review, 26(1), 82-120.
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