In molte scuole ai bambini plusdotati viene richiesta un'omologazione con il resto della classe e questo porta, date le loro peculiari capacità, a problematiche di inserimento e coinvolgimento nel contesto scolastico. Questa situazione però porta ad aspettative che si rivelano "ingiuste" nei loro confronti.
In effetti la scuola dovrebbe essere il primo luogo in cui i doni cognitivi di ciascun bambino dovrebbero venire accolti ed apprezzati.
Ai bambini plusdotati, invece, capita spesso di essere lasciati a "se stessi" nei tempi di attesa in cui devono aspettare che i compagni abbiano finito un'attività per poter continuare successivamente con un'altra, sommando queste pause forzate ad altri momenti di riposo (pranzo e ricreazioni); quindi per buona parte della giornata scolastica non sono coinvolti attivamente.
Da questo punto di vista, sarebbe importante intraprendere un cambiamento verso questi bambini, non soltanto chiedere loro di essere pazienti verso gli studenti "tipici", ma rendergli merito su diversi aspetti e ringraziarli:
• per aver aspettato, pazientemente o meno, che tutti finissero, dato che lunghi momenti di pausa possono rendere difficile la ripresa della concentrazione;
• per aver pensato di portarsi un libro da leggere nei momenti di pausa;
• per non aver ceduto alla frustrazione;
• per essere disposti ad andare a scuola comunque tutti i giorni, dato che l'apprendimento potrebbe risultare non appagante;
• per essere disposti ad aiutare gli altri, anche se può essere davvero difficile dover spiegare qualcosa che per loro è stato intuitivo da subito.
In conclusione ringraziarli di rimanere fedeli alla scuola, con la speranza che presto anche per loro ci potranno essere dei programmi arricchiti e tarati anche sulle loro capacità.
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