LOGOPEDIA
Il linguaggio è un elemento centrale del funzionamento del bambino. Per questo è necessario intervenire precocemente su eventuali disturbi per evitare ripercussioni sullo sviluppo cognitivo e relazionale e sulle capacità di apprendimento. Lo sviluppo del linguaggio ha una certa variabilità da bambino a bambino, ma esistono delle tappe, ed è corretto intervenire se un bambino per esempio a trenta mesi non articola una piccola frase o se conosce poche parole e usa perlopiù i gesti per comunicare.
Per chi è indicata la logopedia?
Sono varie le situazioni che richiedono l’intervento di un logopedista:
1.Ritardo o Disturbo Specifico del Linguaggio, ossia quando il bambino è in difficoltà nel riconoscere, memorizzare e riprodurre i singoli suoni e le parole della lingua.Il Disturbo Specifico di Linguaggio (DSL) rientra nell’ambito dei disturbi della comunicazione.
Il bambino può non essere in grado di riconoscere, memorizzare e riprodurre i singoli suoni e le parole della lingua, può avere sia difficoltà ad accedere al lessico che alla frase.
E’ definito disturbo di linguaggio puro quando non sono identificabili fattori causali noti. I DSL risultano avere una diffusione del 5-7% nell’età prescolare con una incidenza dell’1-2% in età scolare. Il 30 – 40 % dei bambini che hanno un Disturbo Specifico di Apprendimento avevano un pregresso disturbo di linguaggio.
A tale proposito è assolutamente necessario fare una diagnosi di DSL con relativo intervento il più precocemente possibile.
Il DSL si può manifestare con un deficit fonologico: pertanto il linguaggio si presenta incomprensibile, il bambino presenta difficoltà nella comprensione, individuazione, riproduzione dei singoli suoni della lingua. Oppure con un disturbo dell’articolazione del linguaggio.
Nel disturbo puramente espressivo, invece, la capacità di esprimersi è fortemente al di sotto del livello appropriato dell’ età mentale del bambino anche se la comprensione è nella norma.
In alcuni casi può essere invece deficitaria la comprensione verbale associata o no ad un disturbo articolatorio o espressivo.
Quindi all’interno del DSL possiamo avere:
- un deficit della competenza fonologica;
- deficit della competenza semantica (vocabolario inadeguato difficoltà di accesso al lessico scarsa capacità di memorizzazione di parole nuove;
- deficit della comprensione verbale (difficile comprensione della diversa funzione delle parole o di parti di queste).
La balbuzie non è un fenomeno unico, ma bensì determinato a diversi livelli da fattori sia fisiologici che psicologici, sia genetici che derivanti da variabili ambientali. Tutte queste concause possono giocare un ruolo importante nella balbuzie e può risultare estremamente difficile determinare a priori quale di queste sia quella prevalente.
Lo sviluppo grammaticale e lessicale del bambino a volte può essere la causa determinante: la complessità degli enunciati, uno sviluppo del linguaggio troppo articolato, a volte non va di pari passo con lo sviluppo motorio di un sistema bucco-linguo-facciale immaturo e quindi alcuni bambini non in grado di sostenere dal punto di vista articolatorio la lunghezza degli enunciati
Fino ai 6 mesi dopo la nascita la lingua occupa interamente l’interno della bocca, essendo la lingua già sufficientemente formata rispetto alla crescita ossea (si pensi che la lingua del neonato è pari alla metà del peso della lingua dell’adulto). La deglutizione della saliva e del latte avviene con la lingua interposta tra le gengive mentre l’intervento della muscolatura facciale stabilizza la mandibola rivestendo un ruolo fondamentale nella deglutizione e nell’allattamento.
Quando consultare il logopedista?
E’ consigliabile consultare il logopedista se il bambino:
- Non ha ancora cominciato a parlare a 2 anni;
- Mostra difficoltà nella comprensione di parole e semplici ordini;
- Non si esprime in maniera comprensibile (da 3 anni in su);
- Non pronuncia bene alcune lettere;
- Scambia le lettere all’interno delle parole;
- Ha difficoltà di deglutizione;
- Usa un vocabolario molto limitato;
- Fatica a imparare parole nuove;
- Non trova le parole da utilizzare (frequente sensazione di avere la parola “sulla punta della lingua”);
- Usa frasi troppo corte o semplificate, con errori grammaticali;
- Omette parti importanti delle frasi o usa le parole in un ordine scorretto;
- Balbetta.