Prima di iniziare a parlare dei passaggi da mettere in atto, è importante fare una breve introduzione del Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD). Un bambino che riceve questa diagnosi ha come sintomi una durata scarsa o breve dell'attenzione e\o vivacità e impulsività eccessive non appropriate alla sua età. Tutto questo va ovviamente a interferire con le sue funzionalità e il suo sviluppo.
Inoltre, vari studi hanno scoperto che tra il 45% e l'84% dei bambini o adolescenti a cui è stato diagnosticato l'ADHD, soddisfano tutti i criteri diagnostici per il disturbo oppositivo provocatorio. E che cosa vuole dire? Questi bambini hanno maggiore probabilità di disobbedire ai propri genitori o comunque alle figure autorevoli e possono agire in maniere aggressiva. Presentano anche delle difficoltà a gestire e regolare le emozioni e si arrabbiano facilmente.
Adesso che abbiamo fatto questa breve introduzione possiamo parlare degli step. Quando si ha un figlio che mostra spesso comportamenti oppositivi, la situazione in casa o in qualsiasi altro contesto può diventare frustrante. La chiave di tutto però è capire da dove proviene questo comportamento, cos'è che lo fa scattare e una volta capito prepararsi a prevenire o comunque gestire queste situazioni. In questo articolo parleremo di strategie da mettere in atto per evitare così di fare o dire qualcosa che non farebbe altro che aumentare l'ostilità nel bambino.
Il primo step da affrontare è quello del prendersi cura di sé, può sembrare un passaggio strano e\o addirittura inutile, ma è forse tra i più importanti. La diagnosi di tuo figlio non deve sconvolgere e inglobare totalmente la tua vita, come la sua. Una diagnosi di ADHD può far sentire i genitori esausti, stressati e depressi e per questo è giusto prendersi anche cura di se stessi. Bisogna farlo un po' per amor proprio, ma se questo non interessa, bisogna farlo almeno perché quando si è più tranquilli e riposati, si ha anche più pazienza ed è quindi più probabile che non si reagisca a un comportamento del bambino in un modo che non farebbe altro che peggiorare la situazione.
Ritarda la tua risposta. Quando si deve affrontare un comportamento provocatorio questo può mettere a dura prova la nostra pazienza. Ed è proprio in questi momenti che è facile dire qualcosa per cui ci potremmo pentire in futuro; quindi, prova a fare un respiro profondo e a contare almeno fino a 10! È molto importante che tu riesca a trovare il modo migliore per rispondere, perché quando il bambino è agitato ha bisogno che tu sia calmo.
Step fondamentale è quello di rafforzare i comportamenti positivi. Quando trovi tuo figlio a comportarsi bene spontaneamente, lodalo, ricompensa (magari cambiando periodicamente le ricompense per non farlo abituare e annoiare) questi comportamenti. È sempre più efficace utilizzare ricompense e incentivi prima delle punizioni.
Purtroppo, però, nella vita di un bambino con ADHD la frustrazione è una compagna di vita. Viene sperimentata a seguito a fallimenti ripetuti, quindi a volte succederà che inizieranno ad esitare di fronte a circostanze in cui temono di fallire nuovamente. Il consiglio è quindi quello di essere consapevoli di questa strategia di coping e pazienti, attua dei comportamenti che aiutino tuo figlio ad avere un'opportunità di successo. E se questo successo non dovesse arrivare ricorda che compiti che sembrano semplici possono essere molto complicati per un bambino con ADHD. Premia allora il duro lavoro, lo sforzo e il progresso, invece che concentrarti sul risultato.
Un altro consiglio è quello di offrirgli scelte accettabili. Ma che vuol dire? La vita di un bambino è governata dalle indicazioni degli adulti e quando a qualcuno viene detto sempre cosa fare, specialmente se questo qualcuno tende a essere oppositivo, lo porterà automaticamente a rispondere e a contrapporsi. Quindi, per esempio, invece di dire: "È l'ora di fare i compiti", ponigli la domanda "Vuoi iniziare i compiti ora o dopo aver fatto uno spuntino?".
L'ultimo step di cui è importante parlare è quello che chiameremo il ruolo del genitore. Tu come genitore o comunque tutore del bambino devi fare tre cose fondamentali:
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